Il naming

Il nome “BiBi” è emerso quasi per caso, ma ci è suonato subito come quello giusto. Semplice e accattivante, BiBi evoca in modo pop il concetto latino del bere. Per i nostri antenati romani bibere significava “bere” e bibi è una sua declinazione; nelle culture islamiche, bïbi indica una donna saggia e matura. La scelta di questo nome rispecchia la nostra voglia di proporre una Kombucha semplice, equilibrata, dal gusto deciso, che guarda alla tradizione ma al tempo stesso, aperta a ogni cultura. Per noi infatti, il futuro del bere si fonda su una filosofia senza confini geografici o culturali, che celebra l’incontro e l’interazione tra realtà differenti, valorizzandone i risultati.

Michael

Ho scoperto la Kombucha quando vivevo a Londra, ma è stato l’assaggio alla spina in California a farmene innamorare. Da quel momento, ho passato il mio tempo a sperimentare e fermentare kombucha in casa.

Insieme a Jacopo abbiamo deciso di trasformare la nostra idea in realtà.

Il mio sogno? Non vedere più gli scaffali pieni di bevande zuccherate, aromatizzate con ingredienti artificiali e rimpiazzarli con un’opzione più salutare, naturale e gustosa, la Kombucha.

Jacopo

La mia passione per le bevande fermentate inizia con un sorso di birra acida a fermentazione spontanea durante il mio Erasmus a Bruxelles. Ricordo quel primo assaggio, stunning! Da lì in poi, la mia curiosità non ha fatto altro che crescere, spingendomi a esplorare nuovi fermentati, come la Kombucha. Dopo sei anni di esperienza nel settore beverage, ho deciso di lanciarmi nel progetto BiBi.

Il nostro obiettivo? Far conoscere e diffondere la Kombucha in tutta Italia!